Arriva all’esame della Corte costituzionale la questione, sollevata dal tribunale di sorveglianza di Sassari, inerente le ‘ore d’aria’ per i detenuti al 41bis. Martedì prossimo, in udienza pubblica, inizierà la trattazione a Palazzo della Consulta sul ricorso inerente dubbi di costituzionalità dell’articolo 41-bis dell’ordinamento penitenziario, nella parte in cui stabilisce che il detenuto in regime differenziato non possa permanere all’aperto più di 2 ore al giorno, mentre chi è detenuto in regime ordinario può usufruire di almeno 4 ore.
I giudici di Sassari, nell’ambito di un reclamo presentato da un detenuto condannato all’ergastolo e sottoposto al 41 bis nel carcere di Bancali, nella loro ordinanza di rimessione degli atti alla Consulta, hanno ritenuto “rilevante e non manifestamente infondata” la questione di costituzionalità proposta dalla difesa, per “violazione degli articoli 3, 27 e 32 della Costituzione”. Con riguardo all’articolo 3 della Costituzione, che sancisce il principio di uguaglianza, “la restrizione a due delle ore all’aperto non pare venga incontro a reali esigenze di sicurezza – si legge nell’ordinanza di rimessione pubblicata in Gazzetta Ufficiale – sicche’ non trova giustificazione la differenziazione rispetto al regime ordinario per i detenuti comuni”, fermo restando che “l’Amministrazione potrebbe pur sempre ridurre il numero delle ore all’aperto in presenza di specifiche e motivate ragioni anche organizzative”. Rileva poi, secondo i giudici di Sassari, “la violazione dell’articolo 27 della Costituzione, atteso che la limitazione delle ore d’aria non favorisce certamente la rieducazione del condannato” e “del pari rilevante – aggiungono – e’ il profilo della violazione dell’articolo 32 della Costituzione, posto che l’esposizione alla luce naturale ed ai raggi del sole risulta essenziale per il mantenimento di una accettabile condizione di salute”.
All’udienza a Palazzo della Consulta – relatore della causa sarà il giudice Stefano Petitti – interverranno, oltre al difensore del detenuto, l’avvocato Valerio Vianello Accorretti, gli avvocati dello Stato Ettore Figliolia e Massimo Di Benedetto. (AGI)