“La decisione di non esercitare il golden power sulla offerta pubblica di scambio di Bper nei confronti della Popolare di Sondrio, esattamente come aveva fatto con la scalata di Mps su Mediobanca decidendo di lasciare al mercato la valutazione sulla congruità delle offerte, mette ancora più in risalto il fatto che invece il governo abbia posto condizioni sulla OPS di UniCredit nei confronti di Bpm”. Lo dichiara il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova. “Come sappiamo, il governo è socio di Bpm in Mps e insieme stanno muovendosi per scalare Mediobanca: mettere i bastoni tra le ruote ad Unicredit, come ha fatto il governo Meloni, non è stata una mossa corretta, visto il palese conflitto di interessi in cui si trova l’esecutivo, al contempo arbitro e giocatore dei movimenti che stanno riassestando il mercato del credito in Italia. Il governo avrebbe dovuto escludere l’utilizzo del golden power, in qualunque forma esercitato, da tutte le operazioni bancarie in corso che coinvolgono istituti italiani, e lasciare casomai alla vigilanza di Bankitalia e Bce o all’Antitrust le valutazioni sulle operazioni stesse”, conclude Della Vedova. (AGI)
COM/FED