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Arte: “Spazio umano” dà il via a nuova fondazione in Sicilia

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Si intitola Spazio Umano la mostra (visitabile dal 27 giugno al 10 gennaio 2026) che segna il debutto a Palermo della Fondazione Riv, nuova istituzione siciliana per il contemporaneo. L’esposizione, allestita nella Chiesa di San Mamiliano (complesso di Santa Cita) in dialogo con i tesori di arte e di fede riscoperti e restituiti alla città dopo anni, presenta le opere di dodici artisti di varie culture, generazioni, origini geografiche: Adalberto Abbate, Francesco Balsamo, Tony Cragg, Francesco De Grandi, Aziz Hazara, Francesco Lauretta, Urs Lüthi, Rabih Mroué, Dala Nasser, Mimmo Paladino, Hans Schabus, Alberto Scodro. Artisti caratterizzati da differenti espressività e tecniche artistiche che convergono nel recupero culturale, civico e spirituale di un impegno che si esprime contro il post-umano, per opporsi all’omologazione culturale, nell’auspicio di ricreare un un nuovo tempo umanizzato, senza il quale la società è destinata a frantumarsi tra conflitti e indifferenza.La mostra, da un’idea di Gianluca Collica e Patrizia Monterosso, si avvale del board curatoriale diffuso che seguirà la progettazione e produzione artistico-culturale di Fondazione Riv composto da: Cesare Biasini Selvaggi, Gianluca Collica, Emmanuel Lambion, Patrizia Monterosso, Alberto Salvadori. La Fondazione contribuirà a realizzare una rete sinergica di fondazioni e realtà culturali e sociali impegnate, in particolare in Sicilia, nel settore dell’arte contemporanea, dell’arte sacra e dell’arte sociale, e che muovono dalla consapevolezza che le attività di proposta culturale sono generative anche di coesione sociale e crescita individuale. La prima concretizzazione di questo progetto di coalizione culturale riguarda la collaborazione per la mostra Spazio Umano con la Fondazione Brodbeck (Catania), la Fondazione OELLE Mediterraneo Antico (Catania), Pulcherrima Res (Palermo). Durante il periodo di svolgimento dell’esposizione avrà luogo un programma di approfondimenti con gli artisti coinvolti in Spazio Umano insieme ad altri, tra i quali Silvia Giambrone, Maria Domenica Rapicavoli, Caroline Ricca Lee e Grace Schwindt.
La mostra Spazio Umano propone una dimensione artistica e teorica caratterizzata da differenti espressioni creative e culturali, che generano uno speciale luogo di prossimità concettuale a difesa della dimensione umana, per sollecitare riflessioni sociali, culturali e per comunicare l’urgenza di opporre resistenza all’anestesia che le storture della nostra società generano nella percezione della nostra identità, del sé, degli altri e del mondo.
La mostra intende rappresentare, per ciascun visitatore, un laboratorio di riflessione, a salvaguardia dell’arte e della cultura, che si esprimono attenzionando la fragilità del nostro futuro, sempre più configurato in una dimensione umana in bilico.In mostra anche opere che sono testimonianza del ruolo propulsivo dell’arte quale strumento di azione e costruzione di pace, di ricomposizione dell’identità umana nelle varie sfaccettature. Arte, dunque, come responsabilità del recupero della salvaguardia dello spazio umano e come attivazione di percorsi inediti di incontro tra generazioni differenti di artisti e di prospettive che accendono la luce sulle lacerazioni e lo straniamento forzato generato dalle guerre. “La mostra Spazio Umano – spiega Ornella Laneri, presidente della Fondazione Oelle Mediterraneo Antico – è un inizio, un passaggio necessario all’interno di un progetto condiviso tra fondazioni: l’arte contemporanea, il suo sviluppo e la sua valorizzazione sul territorio siciliano rappresentano il motore trainante di ogni scelta nostra, di fondazione Brodbeck e di Fondazione Riv. Siamo convinti che una rete di pensiero come quella che sta finalmente prendendo vita in Sicilia potrà attrarre artisti e artiste da tutto il mondo, attivando quelle contaminazioni fondamentali per l’evoluzione e la trasformazione”. Per Paolo Brodbeck, “questa sinergia mette in rete realtà attive da anni sul territorio, in prevalenza di natura privata, che operano con passione e competenza nel campo culturale. Si tratta di un passo innovativo e strategico per noi siciliani, destinato a contribuire in modo concreto all’internazionalizzazione dell’intero ecosistema culturale dell’isola”. “La mostra Spazio umano offre una riflessione, introspezione e confronto in contrapposizione al cinismo e alla vulnerabilità imposte, direttamente o indirettamente, all’uomo contemporaneo”, spiega Patrizia Monterosso, “la Chiesa di San Mamiliano diviene approdo sicuro per la narrazione-testimonianza delle 45 opere di 12 artisti, che contribuiscono a preservare congiuntamente alle pregevoli opere antiche, ivi custodite, una dimensione della creatività e dello spirito, offrendo uno spazio-tempo extra ordinario, in cui non è ammesso cinismo, indifferenza e incomunicabilità”. “Ho sempre creduto che la Sicilia fosse capace di esprimere una cultura contemporanea di grande qualità, ricca di specificità territoriali, unica nel suo genere e perfettamente in sintonia con i temi estetici ed etici al centro del dibattito internazionale”, spiega il direttore Fondazione Brodbeck Gianluca Collica. “La collaborazione di Pulcherrima Res, che da anni è impegnata nella valorizzazione del patrimonio immateriale, con le Fondazioni che hanno profuso il loro impegno nell’attività progettuale della mostra Spazio umano, conferma la doppia valenza, in cui credo da sempre, dell’arte come espressione creativa e responsabilità sociale”, sottolinea la presidente di Pulcherrima Res Maria Carmela Ligotti. (AGI)
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