Nel 2024 i Carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale hanno recuperato 80.437 beni d’arte per un valore complessivo stimato di 129,6 milioni di euro, e sequestrato 2.804 beni contraffatti (di cui 2.763 di arte contemporanea, 23 di natura archeologico/paleontologico e 18 in ambito antiquariale, archivistico, librario) per un valore stimato di 311,4 milioni qualora immessi sul mercato e spacciati per autentici. E’ il dato complessivo dell’”Attività operativa 2024″ dell’Unità specializzata dell’Arma, che in oltre mezzo secolo (l’istituzione risale al 1969) ha restituito ai legittimi proprietari, pubblici e privati, più di tre milioni di beni culturali.
Gli 80.437 beni recuperati comprendono beni antiquariali, archivistici e librari (30.426), beni archeologici (44.308, di cui 19.505 integri, 13.916 frammentati e 10.887 monete) e reperti paleontologici (5,703). Due le persone arrestate, 1.356 quelle denunciate (il 38,2% in più rispetto all’anno precedente), 505 le perquisizioni effettuate, 251 le sanzioni amministrative contestate. Tre le associazioni a delinquere perseguite – una operante nel settore archeologico, una dell’antiquariato e una del falso -, costituite complessivamente da 63 soggetti.
Rispetto al 2023, si è registrato un lieve aumento dei furti (da 267 a 274) ma sono cresciuti i sequestri di reperti archeologici sia interi (da 9.258 a 19.505) che frammentati (da 6.456 a 13.916), oggetti librari/archivistici (da 24.445 a 26.138), beni numismatici (da 286 a 1.983), vasellame/ceramiche (da 20 a 162), ebanisteria (da 39 a 59) e opere contraffatte (da 1.936 a 2.804).
In crescita i reati commessi con l’utilizzo dei canali telematici e delle piattaforme e-commerce da parte di singoli appassionati, negozi e case d’asta: l’anno scorso i Carabinieri dell’arte hanno monitorato 696 siti web e controllato 5.478 beni. Un’osservazione ‘virtuale’ che ha consentito di denunciare 122 persone e recuperare 6.346 beni (2.795 archivistici e librari, 1.935 archeologici e paleontologici, 1.188 numismatici, 282 filatelici e 51 dipinti).
L’utilizzo di S.W.O.A.D.S. (Stolen Works Of Art Detection System), il sistema sviluppato dal Comando tutela patrimonio culturale per la raccolta e l’analisi automatica, attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, di informazioni e immagini provenienti da web, deep web e social media, nel 2024 ha consentito di localizzare ben 63 opere d’arte provento di reato. Nel settore dell’antiquariato nell’anno in questione sono stati effettuati 3.011 controlli di esercizi antiquariali, mercati e fiere, e sono stati recuperati 30.426 beni, tra cui 26.138 documenti archivistici e bibliografici, 1.983 oggetti numismatici, 718 beni filatelici e 656 dipinti.
Sul fronte dei falsi di arte contemporanea, nel 2024 le persone denunciate per il reato di contraffazione sono state 126, il 15,5% in più rispetto all’anno precedente. Le azioni di tutela del paesaggio e monumenti ha portato invece alla predisposizione di 2.300 servizi di controllo delle aree paesaggistiche terrestri e marine, con la denuncia di 121 persone per danneggiamento e 343 per reati in danno del paesaggio. Numerose, anche nel corso del 2024, le restituzioni a Paesi esteri di beni culturali sottratti, ritrovati in Italia, per un totale di 550 opere consegnate alle rispettive ambasciate.
I Carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale sono sottoposti a diretta collaborazione del ministero della Cultura e distribuiti su sedici Nuclei e una Sezione nelle Regioni italiane, dipendenti dai Gruppi di Roma e Monza, un Reparto operativo nazionale con Sezioni specializzate per materia e un Ufficio Comando che gestisce la Banca dati di opere da ricercare più antica ed estesa al mondo, con oltre 1.300.000 files. (AGI)