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Argentina: Milei outsider, economista ultraliberale

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A sorpresa in Argentina l’ultraliberista di estrema destra Javier Milei è finito in lizza per il confronto elettorale di domani con la possibilità di essere il prossimo inquilino della Casa Rosada. Al primo turno, lo scorso 22 ottobre, proprio nel giorno del suo 53mo compleanno, aveva ottenuto il 29,98% dei voti, classificandosi in seconda posizione dopo Sergio Massa.
Milei, economista antisistema che si autodefinisce libertario, spesso paragonato a Donald Trump e Jair Bolsonaro, è riuscito a capitalizzare il voto di protesta e il malcontento verso gli ultimi due governi, aggiudicandosi anche il miglior risultato alle primarie dello scorso agosto. Nativo di Buenos Aires, l’eccentrico contendente rappresenta i colori di La Libertad Avanza (La Libertà va avanti), un gruppo che mette insieme più componenti radicali della destra argentina, in contrasto con le altre due importanti forze politiche del macrismo e peronismo-kirchnerista, protagoniste della cosiddetta “spaccatura” interna negli ultimi 20 anni. Milei è nato in una famiglia umile – padre autista di autobus e madre casalinga – di origine italiana, che lo ha fatto crescere nel quartiere di Villa Devoto, dove ha completato gli studi secondari presso la Scuola Cardenal Copello. In seguito si è trasferito con la famiglia nella città di Sáenz Peña, nella provincia di Buenos Aires.
In un’intervista ha detto che, incuriosito dal crollo del tasso di cambio e dall’iperinflazione, decise di studiare economia all’età di 11 anni. Laureato in Economia presso l’Università di Belgrano, ha conseguito due master presso l’Istituto per lo Sviluppo Economico e Sociale (Ides) e l’Università Torcuato di Tella. Nella tarda adolescenza, dal 1987 al 1989, è stato portiere dei Chacarita Juniors nelle divisioni inferiori, oltre ad aver cantato nella band “Everest”, in cui ha suonato soprattutto musica dei Rolling Stones. Dopo essere stato capo economista presso diversi enti pubblici governativi nazionali e internazionali nonché per il gruppo bancario Hsbc, è diventato membro del B20, il Gruppo di politica economica della Camera di Commercio Internazionale, e del Forum Economico Mondiale.
Specialista in crescita economica, Milei per più di 21 anni è stato professore di diverse materie economiche nelle università argentine e all’estero, tra cui macroeconomia, economia della crescita, microeconomia e matematica per economisti, pubblicando nove libri. Nel suo curriculum ufficiale viene anche presentato come conduttore radiofonico e personalità di grande successo nel settore della comunicazione e dei media, in cui è molto influente. E’ diventato noto in Argentina, in particolare tra i giovani, per il modo efficace di comunicare i suoi contenuti analitici, la sua teoria economica e il suo pensiero ideologico in radio, in tv e su diversi canali YouTube, favorendo nuovamente la diffusione di idee liberali. Per questo motivo molti considerano Milei il principale responsabile della rinascita del liberalismo nella politica e nell’opinione pubblica argentina.
Nel 2018 ha debuttato come attore nella sua opera teatrale “El consultorio de Milei”, con Claudio Rico e Diego Sucalesca. Nel 2019 la rivista Noticias lo ha nominato come una delle persone più influenti in Argentina, esprimendosi l’anno successivo a favore delle marce contro il governo del presidente argentino Alberto Fernández. Milei ha vinto in importanti province con una tradizione di opposizione, come Córdoba e Santa Fe, il secondo e il terzo distretto più popolosi del Paese, ma anche nelle roccaforti peroniste sia nel Nord — Tucumán, Salta, La Rioja e San Juan — sia a Santa Cruz in Patagonia, culla del kirchnerismo.
Attualmente deputato nazionale e strenuo difensore del libero mercato, ha allacciato un filo diretto soprattutto con i più giovani, con la promessa di porre fine al sistema politico tradizionale che lui chiama con disprezzo “la casta”. La sua proposta più nota è quella di ‘dollarizzare’ l’economia, mettendo fine al peso svalutato per frenare l’inflazione, oltre alla chiusura della Banca centrale, dei ministeri dell’Educazione, dello Sviluppo Sociale e la privatizzazione dei servizi pubblici (incluse sanità e istruzione) e delle aziende statali.
Nei mesi scorsi Milei ha suscitato polemiche per aver suggerito che avrebbe consentito la libera vendita di armi da fuoco e persino degli organi umani, oltre alle critiche per i suoi commenti misogini. Inoltre intende vietare la legalizzazione dell’aborto approvata nel 2020 ed è contrario alla sua depenalizzazione.
La sua vita personale è stata oggetto di molte speculazioni, in particolare il rapporto molto stretto con la sorella minore, Karina Milei, responsabile della sua campagna elettorale. Nel discorso dopo il primo turno ha ringraziato gli elettori accompagnato dai suoi cinque cani – presentati da lui come “bambini a quattro zampe” – quattro dei quali si chiamano come i suoi economisti preferiti: Milton (Friedman), Murray (Rothbard), Robert (Lucas) e Lucas (prende il nome sempre da Robert Lucas). Di religione cattolica, afferma di volersi convertire all’ebraismo con l’aiuto del suo consigliere, il rabbino Axel Wahnish, e ha una relazione con la comica e imitatrice argentina Fátima Florez. Al Capone, il gangster statunitense, è uno dei suoi eroi che ha definito un “benefattore sociale”. (AGI)