Zenone. La freccia, l’arco, le masse nello stadio


Le quattro argomentazioni zenoniane contro il movimento sono certamente le più celebri tra quelle del filosofo di Elea (489 a.C. – 431 a.C.).
Dopo aver parlato dei primi due, vediamo ora il terzo argomento, che fa riferimento a una freccia scoccata da un arco. La freccia, che appare in movimento, è in realtà immobile. Essa infatti in un determinato momento occupa uno spazio pari alla sua lunghezza, il che significa che è ferma; il tempo in cui essa si muove è fatto di molteplici istanti, pertanto per ciascuno di questi istanti essa appare immobile. Il movimento appare impossibile perché da una somma di posizioni immobili e di istanti fermi non può risultare il movimento.
L’ultimo argomento è quello delle masse nello stadio. In uno stadio un punto mobile va a una certa velocità e nello stesso tempo al doppio di essa, a seconda che sia rapportato a un punto immobile o a un punto che si muove alla sua stessa velocità, ma in senso contrario: assurdo logico per cui la metà del tempo è uguale al doppio.
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