Vivere i valori costituzionali nei fatti. L’esempio di Bucinasco contro le mafie


Fiorello Cortiana gia’ Senatore della Repubblica

Il modo migliore di onorare la Costituzione della Repubblica, le vite di chi ci ha consentito di avere la libertà di adottarla e quelle di coloro che negli anni hanno pagato con la vita l’impegno a realizzarla, consiste nel dare esempi concreti di attuazione dei suo valori, non di proclamarli. Io ho cercato di fare questo a Buccinasco, che ha un ruolo centrale per la ‘ndrangheta in Lombardia.  Risale al 2021 la plateale esecuzione in strada del trafficante di droga Paolo “Dum dum” Salvaggio.  Quando nel 2012 fu pubblicata la relazione della  Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e Einaudi pubblicò il testo di Nando dalla Chiesa e Martina Panzarasa ‘Buccinasco-La ‘ndrangheta al Nord’, ci furono reazioni offese e stizzite da parte del sindaco di centrosinistra Maiorano contro lo stereotipo legato al proprio comune. Ma proprio un capo della ‘ndrangheta, intercettato, definì Buccinasco ‘La Platì del Nord’. Racconto un fatto che illustra significativamente il contesto. Accettai la candidatura a sindaco che mi propose una coalizione civica e, durante la campagna elettorale, incontrai degli esponenti di Comunione e Liberazione che volevano sostenermi in dissenso dalla continuità nel centrodestra, il cui sindaco uscente era stato arrestato. Mi diedero appuntamento in un bar e quando entrai mi chiamarono dal tavolo in fondo, mentre mi avvicinavo mi si fece incontro un uomo di bassa statura, più anziano di me, ero 57enne, che mi allungò la mano dicendomi ‘Senatore lei paragona troppo Buccinasco a Platì’. Io, non mollando la stretta di mano e guardandolo negli occhi, risposi ‘Ilda Boccassini ha reso pubblica la definizione intercettata. Faccia onore alla sua Terra’. Poi, arrivato al tavolo, chiesi ‘Chi pensava di intimidire quel signore?’, mi spiegarono che quel signore era stato il capogruppo del PCI ed ora era un consigliere comunale di Alleanza Nazionale. Commentai ‘Vi spiego io: lui aveva il suo pacchetto di voti degli immigrati che spostava secondo convenienza.’. Del resto, nel  2012, in una intervista  ad Avvenire dall’ex sindaco Maurizio Carbonera disse “Ho capito che gli interessi attraversano in modo trasversale criminalità e politica. Quando c’è da decidere sugli affari immobiliari, movimento terra e gestione rifiuti, tutti si siedono allo stesso tavolo”.   Così, alla luce della relazione parlamentare e delle polemiche contro Nando Dalla Chiesa proposi, secondo Statuto Comunale, l’istituzione di una Commissione Consiliare di Indagine finalizzata alla verifica di eventuali inesattezze della relazione parlamentare e di eventuali proposte di carattere regolatorio e procedurale riguardante l’attività dell’amministrazione comunale.  Non era compito della Commissione Consiliare esprimere giudizi che spettano alla Magistratura o a Commissioni d’inchiesta parlamentari che hanno poteri inquirenti equivalenti, quando sono Commissioni d’inchiesta. Il mandato consiliare comprendeva la comparazione e l’analisi degli atti amministrativi comunali relativi a quanto contenuto nella relazione Parlamentare per individuare, enfatizzare o circoscrivere eventuali imprecisioni o errori contenuti nella relazione parlamentare. Individuare eventuali criticità nell’iter amministrativo seguito e proporre soluzioni o avanzare, ai livelli istituzionali competenti, proposte atte a superare eventuali problemi riscontrati.

   Ero il capogruppo della coalizione civica, così come esponente dell’opposizione, come proponente per Statuto, nel 2013, fui eletto presidente della commissione di indagine. Insieme ai membri della commissione analizzai la relazione parlamentare e le sentenze di riferimento ‘Cerberus’ e ‘Parco Sud’ per ciò che riguardava e chiamava in causa l’amministrazione comunale, un lavoro lungo, di comparazione e individuazione dei documenti ufficiali, che trovò efficacia operativa quando l’incarico di Segretario Generale del Comune fu assunto dal dott. Diego Carlino: un vero funzionario pubblico.   I lavori della commissione erano partiti in un clima di scetticismo e ottemperamento formale, per cui tutto il lavoro istruttorio era sulle mie spalle. A partire dalle criticità che riguardano l’amministrazione comunale di Buccinasco, rilevate anche dalle sentenze Cerberus e Parco Sud, abbiamo svolto incontri e audizioni per definire proposte regolamentari e procedurali adeguate. Nel 2014 interrogazione dei capigruppo della maggioranza di centrosinistra sulla mia persona e sui ritardi dei lavori della commissione. Proprio il capogruppo del Pd mi aveva chiesto di rinviare la convocazione della commissione per non intasare i lavori degli Uffici fino ad approvazione del PGT. Io avevo chiesto poi i documenti, altri me li ero procurati online, altri sul sito della Conservatoria dei Registri Immobiliari.

 In relazione alle sedici questioni  relative a Buccinasco, della relazione della Commissione d’inchiesta parlamentare, ho definito sei proposte finali, con gli atti che si rendevano necessari, alla luce di quelle problematicità, di quelle criticità. 

I lavori della commissione di indagine consiliare si sono conclusi con l’approvazione unanime della proposta di Protocollo per la Legalità da adottare con delibera consiliare.
Il sindaco e la maggioranza hanno considerato il tutto come un contributo o una suggestione culturale e la mediazione consiliare, lo scorso settembre, consistette nell’assegnazione delle proposte alle commissioni consiliari Lavori Pubblici e Urbanistica affinché facessero una istruttoria per valutare quali proposto recepire per l’amministrazione.
Da allora non è stato fatto nulla e al consiglio comunale dello scorso febbraio ho presentato un OdG per l’approvazione del Protocollo. All’inizio della seduta il capogruppo del PD ha proposto di rinviare la discussione dell’OdG.

Io accettai e dissi che avrei cercato di coinvolgere le altre amministrazioni metropolitane e coloro che avevano avuto delle responsabilità istituzionali relative alla questione trattata. Così, insieme ai consiglieri della lista civica in Consiglio Metropolitano La Città dei Comuni, convocammo nella sede del comune capoluogo, tutti i sindaci metropolitani, Nando Dalla Chiesa, Umberto Ambrosoli, David Gentili, Gabriele Ghezzi, sul tema “Protocollo per la legalità: le pratiche in atto sul territorio metropolitano milanese”. Intervennero 40 sindaci dei 134 comuni della Città Metropolitana, condividendo metodologia e indirizzi della commissione consiliare, così anche il capogruppo del PD di Buccinasco intervenne dicendo che avrebbero approvato il protocollo con le modifiche di regolamento e procedure al prossimo consiglio comunale. Così avvenne e oggi quelle modifiche, con più trasparenza, coinvolgimento e tracciabilità, sono parte dell’azione dell’amministrazione comunale.