Tutte le magagne di Ryanair

MICHAEL KEVIN O'LEARY, CEO DI RYANAIR GROUP


L’AGCM ha aperto un’istruttoria su Ryanair per abuso di posizione dominante volta a escludere le agenzie di viaggio dai servizi di vendita dei biglietti

Abuso di posizione dominante di natura escludente. Su questa ipotesi l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un’istruttoria sull’operato di Ryanair, il primo operatore nel trasporto aereo di linea per passeggeri in Italia (più del 34% nei collegamenti nazionali e nei collegamenti internazionali da e per l’Italia)

I FATTI: RYANAIR APPROFITTEREBBE DELLA POSIZIONE DOMINANTE A DANNO DELLE AGENZIE DI VIAGGIO

L’AGCM ha ipotizzato nel su provvedimento che la low cost irlandese “farebbe leva sulla posizione dominante detenuta nei mercati in cui opera per estendere il proprio potere anche nell’offerta di altri servizi turistici (ad esempio hotel e noleggio auto) ai danni delle agenzie di viaggio – online e offline – e dei clienti che se ne avvalgono per comprare tali servizi”. In che modo? Rendendo molto difficile a operatori delle agenzie di viaggio prenotare biglietti aerei per i propri clienti.

CHI HA SEGNALATO I FATTI

A segnalare i fatti all’AGCM sono state:

l’Associazione Italiana Agenti di Viaggio, l’associazione di categoria che conta 1.900 agenzie di viaggio tradizionali dislocate in tutte le regioni d’Italia, 8.500 punti vendita che rappresentano oltre il 35% delle agenzie di viaggio;

la Federazione del Turismo Organizzato che riunisce 1.900 soci e, con circa 80 aziende attive a livello nazionale e altre su base territoriale, associa sia grandi aziende con migliaia di dipendenti sia microimprese;

l’Associazione Codici Lombardia – Centro per i Diritti del Cittadino che opera quale Associazione maggiormente rappresentativa a livello regionale degli interessi e dei diritti degli utenti e dei consumatori.

LE DUE STRADE CHE RYANAIR USEREBBE PER COMPLICARE IL LAVORO DELLE AGENZIE DI VIAGGIO

Ryanair avrebbe messo i bastoni tra le ruote alle agenzie di viaggio in due modi.

Da un lato Ryanair sembra ostacolare l’acquisto da parte delle agenzie dei biglietti aerei direttamente dal proprio sito. “Sotto il profilo sostanziale, una volta identificata la prenotazione come proveniente da un’agenzia di viaggio, Ryanair metterebbe in atto una serie di comportamenti volti a bloccare o rendere piùà difficoltosa la fruizione del servizio acquistato – si legge nell’istruttoria -. In particolare, Ryanair richiede l’intervento diretto del passeggero per lo sblocco della prenotazione e veicola a quest’ultimo informazioni denigratorie e non veritiere allo scopo di dissuaderlo dall’avvalersi delle agenzie di viaggi per acquistare biglietti Ryanair”.

RYANAIR: BIGLIETTI PIÙ CARI PER LE AGENZIE DI VIAGGIO SULLE PIATTAFORME GDS

Dall’altro lato la low cost irlandese “consente l’acquisto degli stessi alle sole agenzie tradizionali tramite piattaforma GDS a condizioni che risulterebbero di gran lunga peggiorative in termini di prezzo, di ampiezza dell’offerta e di gestione post vendita del biglietto”.

Da circa due-tre anni Ryanair ha reso disponibili i suoi voli anche sui Global Distribution System, sistemi informatici per la gestione della prenotazione e acquisto di biglietteria aerea, in uso alle agenzie di viaggio tradizionali, per lo meno quelle di maggiori dimensioni. Ryanair è presente su due delle tre piattaforme GDS attive, ossia Travelport e Sabre. “Ryanair, tuttavia, a differenza di tutte le altre compagnie, renderebbe disponibili i suoi voli sui GDS a condizioni sia tecniche sia economiche peggiorative rispetto a quelle offerte sul proprio sito – scrive l’AGCM -. Dal punto di vista economico, da una serie di rilevazioni comparative fornite da entrambe le associazioni segnalanti su una pluralità di tratte, si riscontra un ingente differenziale di prezzo tra l’offerta presente sul sito e quella disponibile sui GDS, sia sul servizio di trasporto “base” sia sui servizi integrativi come i bagagli aggiuntivi (a mano e da imbarcare) o la priorità di imbarco. Oltre alla maggiorazione dei prezzi dei singoli servizi, sulle schermate dei GDS verrebbe, quanto meno in alcuni casi, evidenziata una specifica “GDS Service Fee” in misura fissa, dell’ammontare di 10 euro nel caso di Travelport e di 3,3 euro nel caso di Sabre, che non sarebbe applicata”.

LA RICHIESTA DI VERIFICA DA PARTE DEL CLIENTE

Ryanair, prova, dunque, a limitare le attività delle agenzie di viaggio nella vendita dei biglietti aerei “il primo acquisto effettuato nell’organizzazione di una vacanza e che rappresentano il “punto di accesso” per la vendita di ulteriori servizi”.

L’istruttoria spiega bene come viene esercitata la “posizione dominante escludente”. Quando l’acquisto di un titolo di viaggio avviene tramite un account che Ryanair riconduce a un’agenzia viaggi, la compagnia blocca la prenotazione con l’invio di una e-mail di “Verifica di cliente richiesta”. Questo impedisce a chiunque (agenzia o passeggero) di gestire tale prenotazione e, quindi, di effettuare eventuali acquisti di servizi ulteriori o modifiche alla stessa, “fin quando il passeggero non si sottopone personalmente alla c.d. “procedura di verifica”, asseritamente tesa a verificare la sua identità”.

I COSTI CHE RICADONO SUI PASSEGGERI

L’opzione “verifica rapida” è l’unica con tempistica certa inferiore a una settimana ha un costo di 0,59 euro a carico del cliente. In caso di mancata verifica dell’identità, non è possibile procedere al check-in online e il passeggero è tenuto a effettuare il check-in in aeroporto, pagando un supplemento che può arrivare fino a 75 euro. A questo di aggiunge un tentativo di “screditare” le agenzie di viaggio inviando mail nelle quali Ryanair suggerisce, per i prossimi acquisti, di andare direttamente sul sito ryanair.com, come esplicitato in alcune email finite tra gli atti dell’AGCM: “Assicurati di prenotare solo voli e servizi Ryanair direttamente su Ryanair.com o sull’app Ryanair. Prenotando direttamente con Ryanair, troverai sempre il prezzo più basso per i voli e i prodotti Ryanair e il miglior servizio”.

A questo si aggiunge che, in caso di richiesta di rimborsi, per cancellazione del volo Ryanair si rifiuterebbe di rimborsare l’agenzia che ha pagato il biglietto. “La procedura di rimborso – spiega l’Antitrust – avverrebbe solo in seguito all’esibizione di copia dei documenti di identità dei passeggeri e di una bolletta di utenza domestica degli stessi”.

IL 45% DEL FATTURATO DI RYANAIR DERIVA DA “SERVIZI TURISTICI ANCILLARI”

All’interno del testo dell’istruttoria si trovano dati molto interessanti sugli interessi economici di Ryanair in materia di “servizi turistici ancillari”. Nell’ultimo esercizio chiuso a marzo 2022 il vettore irlandese ha registrato un fatturato totale di 4.801 milioni di euro. “Tale dato deriva per il 45% dalla vendita di altri servizi, che Ryanair chiama ancillari (c.d. ancillary revenue) e che comprendono una serie di servizi tra loro eterogenei, quali prenotazione del posto, priorità di imbarco, bagagli aggiuntivi, vendita di hotel, noleggio auto, assicurazioni etc.- si legge nell’istruttoria -. Inoltre, l’Italia è il principale paese di attività di Ryanair in cui sviluppa il 25% del proprio fatturato totale, a fronte del 18% realizzato in Spagna, del 12% nel Regno Unito, del 5% in Irlanda e del 40% nell’insieme degli altri paesi europei”.

 

Fonte: https://www.startmag.it/