“Stato e banche complici dei suicidi degli imprenditori”: l’affondo di Federcontribuenti


 “Stato e banche complici e colpevoli dei suicidi degli imprenditori nel NordEst”: questo l’affondo di Marco Paccagnella, vicepresidente di Federcontribuenti a livello nazionale e presidente Veneto, dopo il suicidio di  Umberto Ventura, titolare della Conte Srl di San Giorgio delle Pertiche, nel padovano. “Non smetterò mai di ripeterlo: è ora che comincino a prendersi le loro responsabilità – incalza -. Quanti casi del genere dovremmo piangere ancora? Parlare di crisi in questo caso non è esatto: spesso le cause sono anche altre”. Tra le “altre” cause Paccagnella cita, ad esempio, i ritardi della pubblica amministrazione nei pagamenti: “Ci vogliono mesi, a volte anni, perché un imprenditore abbia i soldi dei lavori eseguiti. Condizioni che non permettono di andare avanti e portano a queste conseguenze. Lo stato sta partecipando a questi suicidi, è ora di dirlo forte”. Il presidente di Federcontribuenti non la manda a dire nemmeno alle banche, che “a volte hanno comportamenti quasi delinquenziali”. “Altro che istituti di credito, come dovrebbero essere – aggiunge -. Ricevono favori su favori, o meglio euro su euro dai vari governi e poi non danno nessuna possibilità di accesso al credito per i nostri imprenditori. Ogni giorno riceviamo decine di telefonate di persone che si vedono negato anche il cambio degli assegni”.

Paccagnella conclude amaro: “Non vorrei che si crei un effetto domino con questi suicidi: abbandonati da chi li dovrebbe garantire spesso questi imprenditori non sanno più cosa fare, non vedono soluzioni, e arrivano a gesti estremi”.