Podcast e Clubhouse, la nuova frontiera del food & wine


Il mondo food & wine, se raccontato bene, può creare un nuovo modo di “degustare”. Dopo il boom nel periodo dei lockdown, le piattaforme di podcast e il network Clubhouse saranno sempre più di tendenza

Negli ultimi mesi, tutti abbiamo sentito parlare di podcast e del nuovo social network Clubhouse. Strumenti semplici e intuitivi per tutte le categorie di utenti. Il podcast è simile ad un programma radiofonico. Sono dei file audio caricati da diverse tipologie di autori su piattaforme dedicate ascoltabili su vari dispositivi (smartphone, tablet o pc). I podcast trasformano un’azione quotidiana in un potenziale momento di informazione e di crescita personale da accendere e spegnere a piacimento. Clubhouse, invece, è decisamente più giovane. Nato nel “terribile” 2020, è un social network caratterizzato dalla presenza di stanze virtuali, dove gli utenti possono interagire tra loro solo vocalmente e al loro interno sono presenti tre ruoli: moderatore, speaker e ascoltatori.

Questi programmi inizialmente ci hanno incuriosito e fatto compagnia durante le giornate passate a casa, a causa di lockdown e “zone rosse”, un passatempo piacevole durante gli infiniti esperimenti con lievito di birra e farina. La potenza di una voce, di un racconto, di una storia ha avuto un effetto quasi terapeutico: il podcast intrattiene e non annoia

Rivoluzione culturale nell’ambito del food & wine

Tra le tematiche più inflazionate c’è sicuramente il food & wine che, grazie al file audio, ha subito una piccola rivoluzione culturale. Perché? Semplice, il cibo non è quasi mai collegato all’udito ma all’olfatto, al tatto, al gusto, alla vista. Eliminare quattro dei cinque sensi per dar voce al racconto non è così scontato quando si parla di mangiare e bere. È proprio in questo spazio virtuale, astratto, che il mondo food & wine, se raccontato bene, può creare un nuovo modo di “degustare”.

Podcast, le proposte più interessanti

Nel campo del food & wine questo trend è in continua ascesa e gli argomenti sono i più disparati. Ecco alcuni esempi da seguire:

  • Kitchen Podcast” dello chef Alessandro Borghese con storie di vita e ricette in 10 puntate;
  • Vino al vino 50 anni dopo”, puntate dedicate al libro “Vino al vino” di Mario Soldati (1968), dove vengono riletti i capitoli del libro in una chiave odierna sui luoghi esplorati dall’autore;
  • Mangia come parli” con lo chef Davide Oldani e il giornalista Pierluigi Pardo, ogni puntata tratta di uno specifico ingrediente e di come utilizzarlo per preparare delle ricette;
  • Decanter” con Federico QuarantaTinto e la collaborazione di Silvia Salemi e Andrea Amadei, è il programma di Radio2 sull’enogastronomia dove raccontano di cibo e vino in modo divertente e conviviale;
  • The Italian Wine Girl” della giornalista Laura Donadoni parla del vino in diverse chiavi: dal cambiamento climatico al vino e la diet culture.

La riscoperta del suono della voce

Clubhouse è il social media “su invito” che mette da parte le fotografie e l’ostentazione a cui siamo abituati, e si incentra sulla voce (non è presente nessuna forma scritta!). I creatori di questo social vogliono puntare su un’esperienza più “umana”, dove ci si riunisce con altre persone per parlare degli argomenti più disparati, come una tavola rotonda digitale continua, dove ci si può sedere, alzare la mano e congedarsi. A capo della discussione, il moderatore di ogni stanza che, come un direttore d’orchestra, gestisce gli interventi e gli ospiti.

Una nuova frontiera informativa

È diventata la nuova frontiera informativa, dove i grandi del settore, imprenditori, giornalisti e opinion leader, raccontano la loro esperienza, sono disponibili a dispensare consigli sempre con un tone of voice leggero e frizzante, proprio come davanti ad un caffè al bar. Ogni giorno o addirittura ora, sono presenti dei talk sul food & wine presentati da diverse tipologie di utenti: sommelier, chef stellati, blogger, scrittori e giornalisti. L’utente può crearsi la personale “agenda di appuntamenti” per non perdersi nemmeno un episodio della sua stanza preferita.

Su Clubhouse ci sono:

  • Clara Maria Iachini con “Buongiorno in vigna”, dove intervista in ogni puntata dei vignaioli che ci raccontano le loro esperienze da tutte le parti d’Italia;
  • Barbara Sgarzi, giornalista, docente e sommelier, che offre vari spunti sul vino;
  • Roberta Milano, che parla sul futuro del turismo enogastronomico 4.0;
  • Niko Romito e Massimo Bottura, chef stellati, che debuttano sul social con “Chef House” dove vengono poste delle domande dagli utenti e non da addetti del mondo del food, per stimolare nuovi dialoghi.

Per molti, queste nuove frontiere possono essere considerate banalmente come dei passatempi o addirittura un bistrot virtuale in cui scambiare due chiacchiere. Capendo bene il potenziale di questo format, si comprende che è uno strumento utile per confronto, ispirazioni, nuovi spunti e pubbliche relazioni. Queste innovazioni saranno sempre più di tendenza, perché nel futuro il mondo digital non avrà più gli influencer “estetici”, ma “etici”. Saremo quindi più attratti da chi ci migliorerà dandoci spunti e informazioni e non vorremo più “assomigliare” agli influencer del momento.

Per informazioni: www.jacleroi.com

fonte: ItaliaaTavola