Noi siamo le ” loro gambe ”. Mafia o altro il nostro esempio sono Falcone e Borsellino.


Brindisi, Istituto Superiore ” Morvillo – Falcone ” a pochi giorni dal ventennale per la strage di Capaci. Una ragazzina di 16 anni dilaniata dallo scoppio di una bomba, ordigno rudimentale ma che importa. Cordoglio, orrore, lacrime, sangue e rabbia: scena già vista, vissuta, mai digerita. La mafia è stata ideologicamente sconfitta il 23 maggio 1992, la mafia, ha smesso di fare paura. Non bisogna aspettare le relazioni degli investigatori, il segnale è chiaro, forte, come il volantino per De Pedis fatto rinvenire all’Apollinare il giorno dell’apertura del sepolcro. Sono messaggi lasciati per dire, ” ci siamo ancora ”. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno sconfitto la mafia, questo è il messaggio che deve passare, oggi e sempre. Non staremo qui a ricordare le ombre mai chiarite del prima e dopo Falcone e Borsellino, cose già dette, cose già sapute e non staremo qui ad unirci a parole di cordoglio come non ci soffermeremo sul fatto che, da qualche anno a questa parte, la lotta alla mafia si è addolcita. Chi opera sul territorio, sulla strada, sa che in realtà la mafia, tutte le mafie, sono ancora presenti, operative, feroci. La mafia fa ancora vittime ma non ha più quel ”rispetto” d’un tempo, perchè, l’ideologia mafiosa è stata sconfitta. In questo rinnovato dolore, un dolore che non ha mai conosciuto sosta da 20 anni a questa parte, una cosa ci viene da dire a tutti, al mondo civile e politico, se si fosse proseguito sulla strada indicata da Falcone e Borsellino, oltre alla morte ideologica, la mafia, avrebbe conosciuto anche la morte fisica. Ad indicarci la strada giusta la nostra capacità di fuga dagli inquinamenti che da ogni parte ci lambiscono. Tenere spenti i televisori, sul comodino i giornali, congelate le altrui opinioni. Siamo noi il vero pool Anti Mafia.