Messico: l’arte contro Musk, scultura olmeca schiaccia Tesla


Una macchina elettrica Tesla da 40mila dollari schiacciata da un’enorme testa preispanica è esposta nel quartiere alla moda di Roma, al centro di Città del Messico. Sta facendo molto parlare di sé l’audace installazione con la quale lo scultore Chavis Marmol intende sfidare apertamente il miliardario americano Elon Musk e tutto ciò che rappresenta. “La mia idea era quella di realizzare un’opera per provocare Elon Musk: guardi cosa sto facendo con la sua dannata auto, con questa meravigliosa testa, che è più grande di lei e delle tecnologie striscianti”, ha commentato l’artista 42enne, il cui cognome significa marmo.
Lo scultore ha anche raccontato di non aver mai posseduto un’automobile e di spostarsi in bicicletta. Poco più di un anno fa, Musk aveva annunciato la costruzione di una “mega fabbrica” a Monterrey, la capitale industriale del nord del Messico. Per realizzarla Marmol ha avuto ricorso a una gru che ha scaricato sopra la Tesla 3 di colore blu una monumentale scultura preispanica, di nove tonnellate, che ha così completamente schiacciato il costoso veicolo. E’ stato lo stesso artista a realizzare l’opera scultorea, ispirata alle teste colossali create dagli Olmechi – la più antica cultura dell’attuale Messico – risalenti a 3 mila anni fa. La prima sfida è stata quella di acquistare l’auto, che costava 40 mila dollari sul mercato dell’usato. Il nome del mecenate, che ha reso possibile l’installazione, è tenuto segreto. La sfida successiva è stata quella di trovare un blocco di pietra di grandi dimensioni. Originariamente il blocco scelto pesava 12 tonnellate, diventate nove dopo che l’artista ha scolpito il teschio, gli occhi enormi e le labbra spesse. E’ stato anche diffuso un video che mostra il momento in cui la testa schiaccia gradualmente il tetto dell’auto, le cui batterie sono state rimosse per evitare qualsiasi incidente. Provocatoriamente, lo scultore ha affermato che per lui non ha alcuna importanza il fatto che 40 mila dollari siano andati in fumo perché “quei soldi non erano miei ed è questa la cosa meravigliosa dell’arte: puoi permetterti queste cose enormi”, ha sottolineato Marmol. L’installazione, descritta da alcuni critici come “surreale” o degna dell’intervento di un “extraterrestre”, è ospitata dal Colima 71, una struttura a metà strada tra un classico hotel e un centro d’arte. “Mi sono innamorata del lavoro dell’artista. Cosa provo quando vedo questo? Cosa significa Tesla per me? Cosa significa avere una fabbrica Tesla a Monterrey? Che cosa ispira Musk in noi?”, si è chiesta Margarita Ongay, direttrice artistica di Colima 71. “Se un’opera d’arte ti tocca abbastanza da farti sentire o pensare, penso che abbia raggiunto il suo scopo, e non c’è molto da discutere sul prezzo o sul costo”, ha argomentato Ongay di fronte alle potenziali critiche al lavoro di Marmol. L’idea, naturalmente, è che l’immagine provocatoria della Tesla schiacciata arrivi a Elon Musk. (AGI)
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