Le misure economiche del governo per l'emergenza coronavirus


​Il governo metterà in campo risorse per 7,5 miliardi, superiori a quanto previsto inizialmente, per aiutare famiglie e imprese ad affrontare l’impatto dell’emergenza coronavirus. E per farlo chiederà un aumento del deficit per circa 6,35 miliardi, pari allo 0,35% del Pil, che dovrà essere autorizzato dalle Camere la prossima settimana. Una volta ottenuto il via libera del Parlamento sarà varato il secondo decreto legge con il sostegno ai settori economici più colpiti.

“Abbiamo deciso di stanziare l’importo di 7,5 miliardi di euro a supporto delle famiglie e delle imprese che stanno affrontando l’emergenza coronavirus. Questa operazione ha bisogno dell’approvazione da parte del Parlamento”, ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Conte ha rinnovato l’appello “all’unità del Paese” e “al coinvolgimento delle opposizioni” e ha assicurato che “l’Italia non farà un salto nel buio” perché “da parte della Commissione c’è piena sensibilità a venirci incontro”. 

Il nuovo pacchetto di interventi a sostegno dell’economia vale 7,5 miliardi in più in termini di saldo netto e sarà finanziato per 6,35 miliardi in deficit, come ha spiegato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che ha garantito che “non esiste alcun problema della sostenibilità” e che la lettera alla Commissione europea è già stata inviata.

Nei giorni scorsi l’entità della manovra sembrava dovesse essere più contenuta, intorno ai 4-4,5 miliardi, ma la cifra è poi lievitata. Rispetto allo scenario programmatico fissato nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, in cui il governo aveva indicato un obiettivo di deficit al 2,2% del Pil, ora l’incremento in termini di indebitamento netto è di circa 0,3 punti percentuali di Pil.

Tuttavia, l’esecutivo definisce “temporanea” la deviazione dal sentiero di aggiustamento e si impegna a riportare il deficit nominale all’1,8% del Pil nel 2021 e all’1,4% nel 2022, potendo anche contare sull’effetto trascinamento, visto che il 2019 si è chiuso con un indebitamento netto all’1,6% a fronte del 2,2% indicato nelle ultime stime ufficiali.

Mercoledì il Parlamento voterà la relazione in cui si chiede lo scostamento temporaneo degli obiettivi di finanza pubblica in ragione di eventi eccezionali. La relazione, sentita la Commissione europea, passerà prima all’esame delle commissioni bilancio e poi, per essere approvata, dovrà essere votata da Camera e Senato a maggioranza assoluta dei componenti. Una volta ottenuto il via libera parlamentare, l’esecutivo potrà varare il secondo decreto legge, a cui dovrebbe seguire un terzo intervento. “Lavoriamo in modo da poter avere già la settimana prossima, non appena il Parlamento, come prevede la procedura, avrà votato e autorizzato questo scostamento, il decreto immediatamente operativo e poter quindi stanziare immediatamente queste risorse che sono significative e ci consentono di far fronte alle conseguenze immediate dal punto di vista economico del coronavirus”, ha sottolineato Gualtieri.

I 7,5 miliardi saranno destinati a finanziare misure sanitarie e di pubblica sicurezza per garantire assistenza alle persone colpite dalla malattia e per contenere il contagio. Il governo ha già stanziato altri 100 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, da destinare alla Protezione civile. Si lavora anche per potenziare gli ammortizzatori sociali ed estendere l’utilizzo della cassa integrazione in deroga e del Fondo di integrazione salariale. Il governo studia inoltre meccanismi di ristoro parziale o totale per chi ha subito un danno diretto o indiretto dalle misure di restrizione per contenere il contagio, e punta a erogare nuova liquidità per le imprese, a partire da una moratoria dei crediti da parte del sistema bancario.

Gualtieri alla Ue: “Più tasse aumenterebbero i rischi”

Se il Parlamento approverà la richiesta di spesa aggiuntiva, il deficit salirà al 2,5%, ha avvertito Gualtieri nella lettera inviata al vice presidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, e al commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, con la quale si illustra la decisione di proporre al Parlamento una relazione per l’autorizzazione allo scostamento dal deficit programmatico autorizzato con la Nadef 2019.

“Siamo convinti che aumentare il carico fiscale per coprire il costo del pacchetto di emergenza in questa fase potrebbe aumentare i rischi al ribasso per l’economia italiana e danneggiare il clima di fiducia in un momento molto delicato”, scrive il ministro, “l’Italia riprenderà con fermezza la sua strategia di riduzione del debito non appena le condizioni torneranno alla normalità”, ha aggiunto.

Vedi: Le misure economiche del governo per l'emergenza coronavirus
Fonte: economia agi