La BCE non ha autorità sulle leggi degli Stati UE


Di Antonino Gulisano

È giunto all’attenzione della Banca centrale europea (BCE) che il Parlamento italiano ha approvato la legge 13 ottobre 2020, n. 126, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 13 ottobre 2020 ed entrata in vigore il 14 ottobre  2020,  che  ha  convertito  in  legge,  con  modificazioni,  il  decreto-legge  14  agosto  2020,  n.  104, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia (di seguito, il «decreto-legge»), che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 203 del 14 agosto 2020 ed è entrato in vigore il 15 agosto 20201. La BCE evince che l’articolo 73 del decreto-legge istituisce un meccanismo di rimborso per gli acquisti effettuati attraverso strumenti di pagamento elettronici (il cosiddetto «cashback»).  In particolare, l’articolo 73 del decreto-legge stabilisce che il  Ministero  dell’Economia  e  delle  Finanze  (MEF) può emanare decreti ministeriali per determinare le condizioni, i criteri e   i casi che permetterebbero ai contribuenti di trarre beneficio dal «cashback».

La BCE gradirebbe che le autorità italiane prestassero la dovuta considerazione alle osservazioni che precedono, adempiendo in futuro al proprio obbligo di consultare la BCE, se del caso. In particolare, la BCE richiede di essere consultata in merito ai decreti attuativi del MEF che danno esecuzione al meccanismo «cashback» e in merito all’atto giuridico di futura emanazione relativo al cosiddetto «super cashback» prima della loro entrata in vigore.

A seguito di questa lettera emessa dalla BCE e destinata al Governo Italiano e al Governatore della Banca d’Italia, mi sorge un dubbio. La BCE è nei poteri di volere anticipatamente mettere il veto a una Legge o Decreto di un paese membro della UE, o chiedere un preventivo permesso? Non credo che questo sia nel potere della BCE essendo un Ente pubblico, ma di diritto privato.

In riferimento al trattato dell’Unione Europea, la Commissione U.E. e il Consiglio dei Paesi membri possono emendare o bloccare una Legge dello Stato membro nel caso che adotti una norma in contraddizione o in opposizione agli aiuti di Stato, senza preventiva autorizzazione. Uno dei casi è quello degli aiuti di Stato alle imprese vietato dal trattato dell’UE, ma non mi sembra sia questo il caso. Questa lettera da parte della BCE mi sembra inopportuna e non pertinente.