Il Parlamento decide sulla Brexit. Per May arriva il giorno della verità


La premier britannica, Theresa May, avverte i Tory: martedì il Parlamento vota sull'accordo per la Brexit e, se viene bocciato, c'è il rischio che si vada a elezioni e che il leader laburista, Jeremy Corbyn, le vinca.  A 24 ore dal decisivo voto della Camera dei Comuni, la titolare di Downing Stret ha ribadito che un no all'intesa condurrebbe il Regno Unito in "acque inesplorate" e lo getterebbe in una situazione di "grave incertezza", con la prospettiva di elezioni anticipate e "il rischio molto reale che non vi sia una Brexit". 

"Spero che la gente comprenda ciò che credo e temo possa accadere. Questo", ha aggiunto May sulle colonne del Mail on Sunday, "implicherebbe una grave incertezza per il Paese con un rischio molto reale che non vi sia una Brexit o che si esca dall'Ue senza accordo". La premier ha poi attaccato Corbyn: "Abbiamo un leader dell'opposizione che non pensa ad altro che a elezioni anticipate, non importa a quale a prezzo per il Paese", ha affermato, dicendosi convinta che un'eventuale vittoria dei laburisti sia "un rischio che non possiamo permetterci di correre". 

Un secondo referendum?

Il pressing di vari ministri del governo, convinti che emulando Margaret Thatcher la premier dovrebbe mostrarsi più intransigente nei confronti dell'Ue se vuole convincere tutti i conservatori ad appoggiare l'accordo in Parlamento, aveva fatto emergere l'ipotesi di un rinvio del voto. Affinché l'intesa passi occorrono 320 "sì", e il governo al momento può contare solo su 315 deputati conservatori. La maggioranza del governo May si regge infatti sui pochi voti degli unionisti nordirlandesi, che temono un accordo sulla frontiera con Dublino troppo favorevole all'Irlanda. L'occasione per un estremo tentativo negoziale volto a migliorar l'intesa sarebbe offerta dal Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì: il 'Sunday Times' ha scritto che la May sarebbe intenzionata a viaggiare a Bruxelles nelle prossime ore e che in caso di fallimento potrebbe considerare un secondo referendum sulla Brexit, ma Downing Street ha smentito. 

Il governo ha assicurato di essere "concentrato" sul voto di martedì, come hanno spiegato il ministro per la Brexit, Stephen Barclay e il suo sottosegretario, Kwasi Kwarteng: "Riaprendo i negoziati – ha detto il primo alla Bbc – si avrebbe il rischio di dar modo a Francia e Spagna o ad altri di chiedere di più. Kwasi Kwarteng, dal canto suo, ha detto a Sky News che non solo "si voterà martedi'" ma che vi sono "buone possibilità che il sì vinca".

Intanto da un nuovo sondaggio emerge che la maggioranza dei britannici, il 52%, ora pensa che il Paese dovrebbe rimanere nell'Ue. In base allo stesso rilevamento BMG  research pubblicato dall'Independent, quasi un britannico su due ritiene che l'accordo raggiunto dalla May con l'Ue rappresenti un "cattivo affare" per la Gran Bretagna e auspica che venga bocciato nel voto di martedì. 

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Fonte: estero agi