Gas, nuova fiammata del prezzo in apertura: 291 euro. Ieri la giornata dei record, fino a +20,6%


Questa mattina una nuova seduta alla borsa di Amsterdam nel segno del rialzo, dopo i nuovi massimi messi a segno ieri (fino a 295 per megawattora). Il Ttf nei primi scambi viaggia in aumento del 5,05%

Il buon giorno non si vede dal mattino. Una nuova fiammata a 291 euro per Mwh oggi in avvio seduta del mercato di Amsterdam dopo il rally di ieri con picchi record (+20,6% del prezzo) con chiusura a 276,5 euro. I future Ttf, parametro di riferimento del prezzo del metano nel Vecchio Continente, hanno avviato le contrattazioni a 291 euro per poi ripiegare a 288 euro, preannunciando un’altra giornata di passione per i mercati e la crisi energetica europea.

Dall’annuncio di Gazprom la scorsa settimana, i prezzi hanno continuato a salire in modo vertiginoso nel luogo principe. dove si decide il prezzo del gas per l’Europa: il mercato di Amsterdam: venerdì scorso, la compagnia russa aveva annunciato lo stop alle consegne attraverso il gasdotto Nord Stream 1 per tre giorni, dal prossimo 31 agosto al 2 settembre, ufficialmente per “manutenzione”, ma è una interruzione che condiziona pesantemente le forniture del gas all’Europa.

Tramite il Nord Stream, la Russia rifornisce l’Europa di gas naturale, elemento centrale nella produzione di energia elettrica per molti Paesi continentali. Con le previsioni sui contratti per i prossimi mesi, si tratta di un costo difficilmente sostenibile per alcune filiere produttive europee (e per le famiglie): il prezzo al mercato olandese, influenza direttamente il costo del gas (e dell’energia) su tutta l’economia.

Ieri Dmitry Medvedev, vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa nonché voce ultra-caustica del Cremlino, aveva commentato il prezzo record toccato dal gas. “Gas: 2.800 dollari per mille metri cubi – scrive Medvedev su Telegram -. Sembra che solo Scholz, che sta cercando benzina in Canada, riesca ancora a lavarsi per bene. Cosa accadrà al prezzo alla fine dell’anno? 3.000 dollari? 4.000 dollari? Chi offre di più, signori?” aggiunge Medvedev, ponendo una domanda retorica: “Chi è il migliore?“.

Con l’aumento vertiginoso (che ieri ha raggiunto i picchi registrati lo scorso Febbraio, con l’inizio dell’invasione Russa in Ucraina), sono salite le preoccupazioni dei leader europei (specie la Germania) per le conseguenze sul caro bollette ed il paventato rischio di parziali interruzioni delle attività nella filiera industriale.

Ieri il tweet del quotidiano tedesco Der Spiegel: “Il Canada dovrebbe diventare un importante fornitore di energia per la Germania, che è il motivo per cui il Cancelliere Federale Scholz ed il Ministro dell’Economia Habeck sono a Montreal”.

La preoccupazione della Germania, con il cancelliere Scholz ed il ministro dell’economia Habeck andato visita in Canada per rafforzare – secondo i media tedeschi – le partnership strategiche sull’energia. L’allarme dal ministro: “Abbiamo ancora un inverno molto critico davanti a noi: dobbiamo aspettarci che Putin riduca ulteriormente il gas“, mentre continua la corsa agli stoccaggi dei paesi europei maggiormente dipendenti dal gas di Putin (inclusa l’Italia).

Fonte: rainews