Epar fa il punto sulla prescrizione dei crediti da lavoro


Obiettivo è stare vicini a imprese attraverso consulenti lavoro

ANSACOM

Diventare un punto di riferimento per i consulenti del lavoro e tutti i professionisti del settore e aprire una finestra sui temi più dibattuti, che magari non trovano una soluzione nella sola lettura nelle norme giuridiche di riferimento ma nel diritto vivente. È questo l’obiettivo che si pone Epar, ente bilaterale di Cifa Italia e Confsal, che al Festival del Lavoro di Bologna ha preso parte con un evento dedicato alla Prescrizione dei crediti di lavoro. Ne hanno discusso, insieme con Manlio Sortino, presidente di Epar, Giuseppe Tango, giudice della sezione lavoro del Tribunale civile di Palermo, Fabrizio Di Modica, avvocato giuslavorista, Andrea Cafà, presidente di Cifa e di Fonarcom, Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal. “Abbiamo affrontato il tema della prescrizione dei crediti da lavoro per tentare di dissipare possibili dubbi e per offrire punti di vista qualificati, che consentano una visione, la più completa possibile, del panorama legislativo attuale, anche in relazione alla più recente evoluzione giurisprudenziale intervenuta sull’argomento”, ha spiegato il presidente di Epar, Manlio Sortino. “L’obiettivo di questo incontro e di quelli futuri – ha chiarito – è un nostro modo di stare vicini alle imprese attraverso i consulenti del lavoro. Vogliamo mettere nella loro cassetta degli attrezzi degli elementi utili per poter risolvere i problemi che giorno per giorno si presentano loro”. “Considerando l’enorme importanza dell’istituto della prescrizione, per cui le cause si vincono e si perdono nelle aule di giustizia anche sul tema della prescrizione, si è voluto in questo convegno dare qualche indicazione su come sia mutato dopo ben più di 40 anni il quadro giurisprudenziale in materia”, ha spiegato Giuseppe Tango, giudice del lavoro del Tribunale di Palermo. Al centro i cambiamenti della giurisprudenza “a partire dalle sentenze storiche del ’66 della Corte Costituzionale fino ad arrivare ai giorni nostri, dopo che la rivoluzione copernicana in materia di prescrizione era stata portata dalle riforme in materia di licenziamento”. Per il giudice Tango “la giurisprudenza della Suprema Corte sia stata costretta ad intervenire in maniera decisa per fare chiarezza come quelle riforme avessero avuto conseguenze e come oggi il singolo giudice debba applicare questo istituto nella materia giuslavoristica”. Ricco di spunti è anche il taglio dato dall’avvocato giuslavorista Fabrizio Di Modica: “Dopo quasi 50 anni di disegno legislativo su determinati parametri, oggi la giurisprudenza ci ha aiutati da settembre, ottobre, fino alle recenti sentenze di febbraio colmando di fatto un vuoto – ha spiegato – perché tutta la parte della prescrizione sul lavoro si scontrava con un’evoluzione legislativa, che si è interrotta. Oggi la giurisprudenza ci ha dato la possibilità di riflettere su alcune soluzioni sulle quali stiamo e stanno lavorando, creando grandi opportunità perché la prescrizione in alcuni momenti riesce a essere un grande limite. È un grandissimo ostacolo per chi ha necessità di confrontarsi coi propri diritti e la sua

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