Dall’Università di Panama il rivoluzionario calcestruzzo isolante ricavato da scarti di riso e vecchi giornali


Una miscela di lolla di riso e giornali riciclati promette di rivoluzionare il settore edile con le sue elevate proprietà isolanti, contribuendo alla sostenibilità ambientale

L’edilizia è un settore che consuma molta energia, plastica e produce tante emissioni, ma c’è una speranza per renderlo più sostenibile. Alcuni ricercatori hanno scoperto che si può usare una miscela di lolla di riso e carta – che di solito finiscono nella spazzatura o nel fuoco – per costruire degli edifici più ecologici. Questo materiale emergente dimostra eccellenti proprietà termiche e meccaniche, rendendolo un candidato promettente per l’isolamento in edifici eco-sostenibili.
I ricercatori hanno sviluppato un materiale isolante basato su lolla di riso, analizzandone le proprietà termiche e meccaniche. I risultati, pubblicati su “Frontiers in Built Environment“, mostrano come il materiale sia non solo sostenibile ma anche tecnicamente valido. Il dottor Nacarí Marín Calvo, dell’Universidad Tecnológica de Panamá, sottolinea l’efficacia di questo materiale rispetto ad altri isolanti naturali e riciclati in termini di conducibilità termica. La miscela è stata creata combinando lolla di riso, cellulosa da giornali riciclati, borace per le proprietà ignifughe e antimicotiche, e colla come agente legante.
Analisi e potenzialità dei nuovi composti
Per produrre questa nuova miscela ecologica, le bucce di riso sono state prima frantumate. In seguito, è stata aggiunta cellulosa, ottenuta macerando vecchi giornali riciclati, e poi è stato integrato il borace, che dona al composto capacità antimicotiche e proprietà ignifughe. I vari componenti sono stati poi uniti mediante l’uso di adesivo.

La formulazione iniziale del materiale includeva il 14% di carta di giornale, il 9% di lolla di riso, il 15% di borace e una prevalenza del 62% di colla. Nelle altre due varianti del composto, è stata incrementata la proporzione di lolla di riso e diminuita quella del giornale, mantenendo invariate le percentuali di borace e colla, come spiegato dal dottor Calvo:
Abbiamo riscontrato una somiglianza nei risultati tra le tre composizioni in termini di valori k, sollecitazioni massime e resistenza alla compressione.
La conducibilità termica, indicata con il valore k, è un indicatore della capacità di un materiale di trasmettere calore. Per i composti testati, la gamma di valore k varia da 0,0409 a 0,04607 W/mK, mostrando un’elevata capacità isolante rispetto ad altri materiali isolanti, il cui range varia da 0,027 a 0,1 W/mK. Questa scoperta suggerisce che il materiale possa rappresentare una soluzione ecologica in crescita. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per testare la durabilità del materiale e la sua resistenza ai cambiamenti climatici, sempre più intensi.

DI Ilaria Rosella Pagliano – fonte: https://www.greenme.it/