Da Catania un esempio innovativo di dialogo tra le fedi religiose


Inaugurata nel capoluogo etneo la prima area interreligiosa realizzata in Italia in un ospedale. Il Giardino delle fedi è un’area circolare dedicata alla preghiera, con al centro un albero di ulivo verso cui convergono dieci raggi il cui spazio è destinato ognuno ad una diversa religione, con un raggio aperto a credenti di altre fedi e a chiunque, anche non credente, aspiri alla pace

di redazione

È sorto nell’ospedale San Marco, alla periferia meridionale di Catania, il “Giardino delle fedi”, prima area interreligiosa realizzata in Italia nell’ambito di una struttura sanitaria pubblica.

Lo spazio attrezzato, a disposizione dei degenti e dei fruitori dei servizi dell’ospedale è stato realizzato nel rispetto dell’indirizzo della Commissione Federale della Migrazione, che promuove da anni la convivenza pacifica tra persone di credo diverso, sostenendo il dialogo sia tra comunità religiose che tra le persone di orientamento religioso e quelle di pensiero laico.

L’idea, fortemente innovativa a carica di significati umani e interculturali, è nata dall’esperienza della Cooperativa sociale Ecotourist, che gestisce le aree di parcheggio dell’ospedale ed ha finanziato interamente l’opera, e dell’associazione Comunità Dialogo, con il coordinamento delle Religioni in Dialogo e il Movement Dialogue Silsilah fondato da padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime nelle Filippine a Mindanao.

L’area interreligiosa – dice Lucia Di Mauro, presidente della Cooperativa sociale Ecotourist, che fa parte della Comunità Dialogo – risponde all’ottica dell’umanizzazione delle cure. L’intento è quello di promuovere la tolleranza religiosa e la promozione di una convivenza all’insegna del rispetto della pace e della comprensione tra persone di religioni e ideologie diverse. Un messaggio dal forte valore umano e spirituale, rivolto alla pacificazione dei cuori, nello spirito dell’Enciclica ‘Fratelli tutti” di papa Francesco”.
Il Giardino delle fedi è un’area circolare con al centro un albero di ulivo, simbolo di pace, verso cui convergono dieci raggi: nove raggi sono dedicati a nove fedi religiose (Islamica, Cattolica, Induista, Buddista, Ebraica, Bahai e così via) e un raggio è senza denominazione, aperto a credenti di altre fedi e a chiunque, anche non credente, aspiri alla pace.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato i rappresentati delle Fedi Religiose rappresentative del Libro, assieme a molte autorità civili e religiose.

I partecipanti hanno recitato una preghiera per ogni credo invitato, nel segno di un incontro destinato a promuovere integrazione e dialogo fecondo tra culture e religioni diverse che vivono nella medesima comunit e possono far crescere, insieme, i valori spirituali, etici e culturali di cui ciascuna fede religiosa è portatrice.

A sottolineare la valenza sociale dell’iniziativa è stato l’Arcivescovo di Catania, Luigi Renna. “Siamo qui – ha detto l’Arcivescovo – perché la Costituzione italiana prevede, permette e incoraggia iniziative di respiro simili. La nostra Carta, ci assicura possibilità di autentica libertà religiosa, con una fede costruita con fatica da uomini e donne. È importantissimo comprendere la nascita di questo giardino nei pressi di un ospedale, per farci comprendere ancora una volta la condizione di creatura dell’uomo”.