Coronavirus: i temi affrontati durante l'incontro tra governo e opposizioni


È durato circa tre ore l’incontro tra il governo e le opposizioni. Da quanto si apprende l’esecutivo si è impegnato a valutare trasformare i quattro decreti sull’emergenza coronavirus in uno solo. “Dobbiamo pretendere che tutti i Paesi adottino linee rigorose di contrasto al contagio. L’Italia sta attuando una strategia che ci costa sacrifici, con un impatto economico notevole, per ottenere un risultato. Non possiamo accettare che invece altri Paesi affrontino questa lotta con una soglia di rigore più bassa, perché poi potremmo essere esposti agli effetti di un contagio di ritorno”, ha detto il premier ai partiti di opposizione. “Ecco perché la risposta europea coordinata a tutti i livelli è l’unica possibilità”, ha spiegato.

Il premier ai leader dei partiti di centrodestra ha spiegato – riferiscono fonti presenti all’incontro – che la Cancelliera tedesca Merkel ha promesso che la Germania invierà 300 respiratori all’Italia. Conte ha riferito inoltre che domani verranno distribuite 3 milioni e mezzo di mascherine. Il governo inoltre si è impegnato a garantire il doppio passaggio parlamentare dei provvedimenti sull’emergenza. All’incontro, collegati in video conferenza, hanno partecipato anche i ministri Roberto Gualtieri e Federico d’Incà.

Al centro dell’incontro anche il tema del Mes. Il leader della Lega Salvini e il presidente di Fdi Meloni al vertice con il governo hanno chiesto al premier Conte – viene riferito – di non utilizzare il fondo Salva Stati. Il vicepresidente di FI Tajani avrebbe chiesto che si utilizzino i fondi del Mes senza però accettare alcun vincolo da parte dell’Europa. Il Mes oggi può essere utilizzato ma al momento le condizioni non sono accettabili, avrebbe sostenuto il premier.

Durante l’incontro con l’opposizione, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha espresso l’auspicio che sia limitato il periodo di chiusura della attività non essenziali deciso nel fine settimana. E’ quanto confermano fonti del partiti di opposizione.

“Visto che in tutta Europa spendono più soldi di noi”, la Lega ha chiesto che ci fossero “più soldi subito per le partite Iva e per i lavoratori autonomi, come per i lavoratori in cassa integrazione, ma la risposta è stata negativa”, è stato fatto trapelare da fonti leghiste al termine dell’incontro. “‘I soldi in questo decreto non ci sono’ è stata la risposta del governo”, sostengono dal partito di via Bellerio. 

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Fonte: politica agi