Conte propone ai sindacati proroga della Cig e stop ai licenziamenti


Proroga di ulteriori tre mesi del blocco dei licenziamenti. Proroga di nove settimane delle varie tipologie di cassa integrazione. Drastica riduzione dei tempi per chiedere e ottenere la cig. Proroga di ulteriori due mesi di Naspi e Discoll. Incremento di ulteriori 15 giorni dei congedi parentali disponibili fino al 30 settembre. Estensione delle indennità o degli ammortizzatori sociali a badanti, lavoratori intermittenti e lavoratori dello spettacolo. Voucher per le famiglie meno abbienti per la cura dei bambini. Queste le misure che il Governo, con il Presidente del Consiglio Conte e il ministro dell’Economia Gualtieri, ha illustrato ai sindacati in vista del varo del dl maggio da 55 miliardi.

Per i centri estivi e per le scuole si lavorerà su protocolli per mettere in sicurezza i bambini. Con la chiusura delle scuole, si svolgeranno interventi di edilizia scolastica. Per la sanità, soprattutto quella territoriale, verranno stanziati 3,25 miliardi. Per il pagamento dei debiti della Pa con le imprese ci saranno 12 miliardi.

Finanziamenti a fondo perduto per le Pmi

Per la ricapitalizzazione delle imprese fino a 5 milioni di fatturato ci saranno finanziamenti a fondo perduto. Per le imprese da 5 a 50 milioni di fatturato si valuta come sostenere la ricapitalizzazione, senza incidere sulla governance delle aziende.

Per le imprese con oltre 50 milioni di fatturato si interverra’ con la Cassa Depositi e Prestiti, anche se rimane sullo sfondo il problema della normativa Ue sugli aiuti di Stato. Il Governo non ha preso una posizione netta sul Rem. Non è chiaro se esso sarà erogato dall’Inps, come chiedono i sindacati, o dai comuni.

“Non lasceremo indietro nessuno”

Questo decreto legge è “un capitolo importante” – avrebbe detto Conte ai sindacati – ci sarà “una brusca caduta del Pil, ma non lasceremo indietro nessuno e limiteremo i danni”.

Gualtieri ritiene “attendibili” le previsioni del Governo sulla caduta del Pil, contenute nel Def. Si lavora “per contenere i danni”. Il Presidente del Consiglio Conte, sempre secondo quanto si è appreso, ha ringraziato “gli italiani e le parti sociali per il senso di responsabilità dimostrato”.

La proposta Catalfo sull’orario di lavoro

I contratti collettivi aziendali e territoriali stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative potranno prevedere una rimodulazione dell’orario di lavoro con la quale convertire quota parte delle ore in percorsi di formazione finanziati da un apposito fondo istituito presso il Ministero del Lavoro. È questa- secondo fonti – la proposta della ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, da inserire nel decreto maggio. Una misura a tempo, per il periodo di emergenza, in modo da ridurre l’orario di lavoro senza fare decurtazioni di stipendio né gravare l’impresa di ulteriori costi. Allo tempo stesso, si dota il lavoratore di uno strumento di politica attiva che gli permette di acquisire nuove competenze.

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Fonte: economia agi