Com'è andato il coprifuoco di 14 ore tentato in India


L’India ha tentato “l’esercitazione da lockdown più grande al mondo”. Così alcuni media internazionali hanno definito il “coprifuoco del popolo”, la chiusura del Paese per 14 ore, voluta dal premier Narendra Modi per contrastare l’avanzata del nuovo coronavirus nella seconda nazione più popolosa del Pianeta.

Agli indiani e’ stato chiesto di rispettare il coprifuoco dalle 7 alle 21 di sabato, con la maggior parte dei collegamenti ferroviari sospesi fino al 31 marzo e diversi Stati che hanno imposto la chiusura a tutti i servizi non essenziali. Secondo molti, si è trattato di una prova generale per testare la capacita’ del Paese di affrontare un lockdown nazionale più esteso.

Migliaia di migranti si sono accalcati nelle stazioni principali dei treni per provare a tornare ai loro villaggi d’origine, temendo che la chiusura parziale del Paese li lasciasse senza paga per settimane. Il rischio ora, come è successo anche in Italia, è che la diffusione del virus si estenda dalle città, dove è rimasta circoscritta finora, alle province e campagne.

L’India ha la quarta rete ferroviaria al mondo per estensione, che trasporta una media di oltre 20 milioni di passeggeri al giorno, quasi quanto la popolazione di tutta l’Australia.

Per incoraggiare i connazionali al sacrificio, il premier è stato molto attivo su Twitter dalla prima mattina spiegando loro perché fosse necessario rimanere a casa. “Le misure che prendiamo ora ci aiuteranno nei tempi a venire. State a casa e state al sicuro”, si legge in uno dei suo tweet con l’hashtag #jantacurfew (coprifuoco del popolo).

 

New Delhi today on a self-imposed #JantaCurfew. Photographs by @ashishsphotos. pic.twitter.com/QkIfFUpKvc

— Aditya Raj Kaul (@AdityaRajKaul)
March 22, 2020

 

Sulla scia dei flash mob spontanei nati in Italia, Modi ha anche invitato la popolazione ad affacciarsi ai propri “balconi, terrazze, finestre alle 17 di questo pomeriggio per esprimere gratitudine a quanti stanno lavorando ventiquattro ore su ventiquattro perché la nazione si liberi dal Covid-19”.

I social media sono inondati dalle foto di luoghi famosi del Paese, di solito pieni di gente, che oggi appaiono insolitamente calmi e deserti. Come in altre nazioni, anche qui si sono registrate file ai negozi di alimentari per accaparrarsi riso e farina. I

In India, i casi di contagio da Covid-19 sono oltre 320. Nelle ultime settimane, il Paese ha chiuso i suoi confini, sospeso l’emissione di visti e vietato agli stranieri da alcuni dei Paesi più colpiti dall’epidemia di entrare sul suo territorio. 

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Fonte: estero agi