Benzina: Confedercontribuenti, aumenti solo speculazione. Siria non c’entra


Ancora rincari dei prezzi dei carburanti, solo frutto della speculazione dei petrolieri. L’effetto Siria è una scusa e serve solo a giustificare i guadagni miliardari. Il governo intervenga e fermi tutto, tranne che vuole approfittare di questa situazione per impoverire gli italiani incassando di piu’ sulle accise. A denunciare questa situazione il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro.  Nei distributori i prezzi praticati sono ancora in salita, a seguito dei rincari della scorsa settimana. Le medie nazionali della benzina e del diesel adesso sono rispettivamente a 1,847 e 1,750 euro/litro (mentre il Gpl è a 0,814). Le «punte» in alcune aree sono invece per la «verde» fino a 1,892 euro/litro, il diesel a 1,779 e il Gpl a 0,844. La situazione più nel dettaglio (sempre in modalità «servito»), secondo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per il Servizio Check-Up Prezzi QE, vede il prezzo medio praticato della benzina che va oggi dall’1,837 euro/litro di Eni all’1,847 di Tamoil (no-logo a 1,726). Per il diesel si passa dall’1,742 euro/litro di Esso e Shell all’1,750 ancora di Tamoil (no-logo a 1,624). Il Gpl infine è tra 0,803 euro/litro di Esso e 0,814 di Tamoil (no-logo a 0,751).