Un minuto dopo la fine della doppia capigruppo che ha fissato gli orari dell’informativa dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, i vertici dem in parlamento parlano di “risultato positivo” ottenuto “grazie alla compattezza di tutte le opposizioni”. Questo, sottolineando che portare i ministri alle Camere significa stanare il governo che, appena dieci giorni fa, “aveva prima annunciato e poi fatto saltare l’informativa dei responsabili di Giustizia e Interno”, ricordano dal Pd. “Da Renzi a Conte, tutti i leader sono stati in prima linea, senza defezioni. Se vce ne fossero state, il governo non sarebbe stato costretto a tornare sui propri passi”, viene ricordato. Ora, la battaglia continuerà per portare in Parlamento la presidente del Consiglio, “perchè il tema è soprattutto politico” e non solo giudiziario, aggiungono. L’informativa, anche senza la presenza di Meloni, sarà l’occasione per la segretaria dem di tornare a ‘duellare’ con la premier. Sarà Schlein, salvo sorprese, a replicare per il Pd nel corso del dibattito che seguirà all’informativa. La leader dem ha incalzato a più riprese la premier su vari fronti, chiamandola in causa direttamente sui “temi dai quali la premier scappa”, come la sanità e i salari. Lo fa, ad esempio, quando ricorda che “in Spagna il governo socialista di Pedro Sanchez con la ministra Yolanda Diaz ha dato il via libera alla riduzione della settimana lavorativa da 40 a 37,5 ore a settimana” mentre “in Italia il governo di Giorgia Meloni nega il salario minimo a milioni di lavoratori sfruttati e aumenta la precarietò liberalizzando i contratti a termine e allargando il ricorso ai vaucher”. Segnali incoraggianti, viene sottolineato da fonti parlamentari dem, soprattutto in un momento in cui l’attivismo delle correnti interne, o di pezzi di esse, hanno ripreso a incalzare la segretaria sulle alleanze, la leadership del centrosinistra, il confronto interno o l’asenza di confronto. E anche le parole di Giuseppe Conte sulla necessità di concentrarsi a fare opposizione a Giorgia Meloni e al suo governo, prima ancora di parlare di soluzioni elettorali, viene accolto con un sospiro di sollievo. “Il lodo Franceschini? Lo valuteremo, a noi adesso interessa continuare a dimostrare l’incapacità di questo Governo”. La modalita’ con cui contrastare il governo “la vedremo più avanti”, aggiunge Conte, quel che è importante oggi è far capire agli italiani che c’è un’alternativa, che significa assumersi delle responsabilità e passa anche dal cosa non fare”, ha aggiunto l’ex premier che, tuttavia, non fa mistero delle distanze che separano M5s e dem. “Ad esempio sulla sanità abbiamo una visione diversa rispetto al Pd, perche’ noi sottolineiamo che la gestione regionale, sia a sinistra sia a destra, e’ stata obiettivamente carente, con sprechi, inefficienze”. Ai dem, poi, non è sfuggita la difesa d’ufficio di Conte nei confronti del partito sul tema dell’inchiesta chiudiziaria che ha coinvolto il tesoriere campano del Pd, sospeso dal partito e sostituito nell’incarico dal tesoriere nazionale, Michele Fina. La premier Meloni passa al contrattacco spiegando che l’indagine ha “svelato oltre duemila richieste false di permessi di soggiorno” e confermato “ancora una volta quanto denunciato dal governo. L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Non a caso, ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema”. Immediata la replica di Giuseppe Conte che si rivolge direttamente alla presidente del Consiglio: “Non posso crederci. Tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti?”. Intanto, la segretaria sembra intenzionata a far suo l’appello arrivato da più parti di tenere una sorta di conferenza programmatica. Modi e tempi sono ancora un rebus, riferiscono fonti del Pd, ma la scelta della segretaria, per quegli esponenti che l’hanno sostenuta al congresso, avrebbe il pregio di portare fuori il partito dalle sacche di un dibattito da “alieni”, dal ‘lodo Franceschini’, con le appendici riguardanti le formule per metterlo in pratica, al federatore. Il tutto, viene sottolineato, mentre gli italiani si dibattono fra salari bassi e caro bollette. Inoltre, una conferenza programmatica si sposerebbe bene con il Progetto per l’Italia messo in campo da Elly Schlein per mettere a punto una prima ipotesi di programma di governo. Un progetto che viaggia lungo il doppio binario dell’ascolto dei territori, con la segretaria impegnata nel nuovo giro in venti tappe con focus sul terzo settore, e del lavoro del partito a livello nazionale, con l’impegno sulle politiche industriali che la leader dem ha affidato ad Andrea Orlando. (AGI)