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A 30 anni dalla nascita, docu-film sulla Dia voluta da Falcone

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di Aldo Grasso

«Ci incontravamo lì, poi liberava la scorta e passeggiavamo insieme. Pura trasgressione per un grande innovatore, che voleva organizzare una polizia giudiziaria come l’Fbi, qualcosa di simile a una centrale operativa con tutte le forze di polizia riunite, senza il vincolo delle competenze territoriali». A parlare è Giuseppe Ayala, collega del giudice Giovanni Falcone nella guerra a Cosa nostra. Di sera, aspettava l’amico al ristorante Nino di via Borgognona, nel centro della Capitale, e discutevano della nascente Direzione investigativa antimafia.
A trent’anni dalla nascita della Dia, è andato in onda su Rai3 «Dia 1991 – Parlare poco apparire mai», un docu-film prodotto da Rai Cinema e 42° Parallelo che racconta la storia della lotta alle mafie dal 1991, quando nacque, fino alle inchieste più recenti. Questi primi trent’anni hanno dimostrato che l’intuizione di Falcone era giusta e la sua utilità accertata. Arresti e soprattutto sequestri di patrimoni immensi, con indagini rischiose e difficili. Dai cantieri alle banche, dai latitanti al riciclaggio, dalle indagini sulle stragi a quelle sui rapporti tra la criminalità organizzata e i contesti europei ed americani.
Il docu-film racconta le operazioni investigative della Dia attraverso la voce dei veri agenti operativi (carabinieri, poliziotti, guardie di Finanza) che le hanno realizzate: 4 storie, 10 voci narranti a rappresentare una sorta di racconto collettivo: i volti coperti da passamontagna neri, la vita privata sacrificata e stravolta per assicurare i criminali alla giustizia. E una solo colonna sonora: la memoria di Falcone tenuta in vita dalle parole di Ayala. Le immagini dei telegiornali, che ci ripropongono operazioni contro mafia, ‘ndrangheta e camorra o la cattura di boss latitanti del calibro di Leoluca Bagarella e Francesco Schiavone, scorrono attraverso gli specchi del Tempo che rinfrangono il desiderio di giustizia.

Fonte: Corrieretv