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12 MAGGIO – 1948 – Luigi Einaudi presta il giuramento come secondo Presidente della Repubblica Italiana; era stato eletto il giorno precedente con 518 voti su 872

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Di Gianni De Iuliis

L’avvenuta elezione del primo Parlamento della Repubblica Italiana (18-19 aprile 1948) impone di procedere anche all’elezione parlamentare del presidente della Repubblica, in base alle norme del titolo II della Costituzione.

La rielezione di De Nicola appare scontata, ma non è particolarmente gradita al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. De Nicola, infatti, non aveva mostrato un particolare entusiasmo per il cambio di formula politica governativa di De Gasperi, dal tripartito DC-PSI-PCI al centrismo (DC-PSLI-PRI-PLI) e aveva opposto resistenze formali alla ratifica del trattato di pace con le potenze alleate. Per tali motivi De Gasperi decide di candidare Carlo Sforza, ministro degli esteri, che avrebbe rappresentato maggiormente un’Italia inserita nello schieramento occidentale, anche nella prospettiva di un futuro processo di integrazione europea.

Al primo turno, proprio in contrapposizione agli obiettivi degasperiani e tenuto conto della popolarità del Presidente uscente, i partiti di sinistra votano De Nicola, che prende più voti del candidato governativo. Quest’ultimo, infatti, non ottiene i suffragi del PSLI né soprattutto della sinistra democristiana, all’epoca attestata su posizioni “neutraliste”. Al secondo turno a Sforza mancano ancora i voti di almeno 46 “franchi tiratori”, per essere eletto al momento in cui sarebbe stato possibile con la maggioranza della metà più uno dei parlamentari (cioè al quarto scrutinio).

Preso atto delle difficoltà incontrate da Sforza, il Presidente del Consiglio decide di candidare Luigi Einaudi, ministro del bilancio e governatore della Banca d’Italia, anch’egli filoccidentale e filoeuropeista. La nuova candidatura incontra subito la disponibilità dei liberali e dei socialdemocratici.

Dopo il terzo scrutinio, nel quale lo statista piemontese già ottiene un numero di voti superiore alla maggioranza della metà più uno, Luigi Einaudi è eletto Presidente della Repubblica l’11 maggio 1948, al quarto scrutinio, con 518 voti.